Tranche de Vie

“Tranche de vie” è una rassegna di opere che l’artista Giselle Pons ha dipinto tra il 1990 e il 1995 durante la sua permanenza in Toscana.

Sono le opere che Giselle Pons ha realizzato con tecniche differenti, dall’olio all’acquerello, che ricordano spaccati di vita quotidiana: sedie in paglia, scorci di patio con panchina, tavolo rotondo con tovaglia, nature morte o vedute paesaggistiche ed urbane che hanno catturato l’attenzione dell’artista.

Lo sguardo di Giselle Pons ha indugiato sul colore, sulla forma, sui particolari dove luce e linea, combinandosi in un lessico originale, concorrono alla plasticità delle figure.

Nelle nature morte il colore rosso – arancio della frutta fa emergere dal dipinto stesso quelle arance che si offrono alla mano dello spettatore che può quasi toccarle, afferrarle e … quasi mangiarle.

Giselle Pons e le vie e vedute di Orbetello ed Ansedonia

Le vie di Orbetello e le vedute di Ansedonia si piegano a un colore denso, dato a tratti che fa danzare le forme e la luce, accarezza le facciate delle case, fa brillare le lampade delle strade. Sembra quasi di camminare in una città surreale dove il blu del cielo notturno è avvolgente e il rosso è sanguigno.

Il binomio rosso – blu, due antipodi cromatici che cercano una fusione, un possibile connubio, sarà il prodromo delle opere successive di Giselle Pons.

Mascia Marini
Dicembre 2015

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Azulejos Uccelli e…

Molti anni fa quando vivevo ad Ansedonia, la mia cara amica Anna Costantini aveva comperato delle magnifiche tende bianche ricamate con disegni affascinanti. Ne diventai totalmente stregata da ogni minimo dettagli e iniziai a disegnare ossessivamente quegli uccelli, l’uva e tutti i loro fregi esterni, che poi trasferì su tela e infine su panelli di legno. Presto mi disinnamorai delle solite cornici e iniziai ad intagliare elaborate cornici direttamente sui panelli con un seghetto a traforo.

All’inizio usavo colori più o meno realistici,ma dopo un viaggio in Portogallo, fui colpita dalla estrema versatilità dei loro magnifici azulejos, le ceramiche bianco-blu in grado di esprimere tutto, da un Giudizio Universale ad una battaglia navale. Per mesi ho vissuto una passione blu, qualsiasi cosa che dipingessi era blu: il castello di Vulci, gli uccelli, alberi d’ulivo.

E’ stato un bel periodo della mia vita.

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Azulejos and Birds and …

Many years ago when I lived in Ansedonia, my dear friend Anna Costantini had bought some magnificent white open-embroidered curtains with fascinating designs. I became totally hooked on every detail and began obsessively drawing those birds, grapes and all the external friezes, which I then transferred onto canvas and finally wood panels. I was soon dissatisfied with ‘normal’ frames and began using a jig-saw to cut elaborate frames onto each panel based on themes of the curtain.
At first I used more or less realistic colors, but after a trip to Portugal I was struck by the extreme versatility of the magnificent azulejos which succeeded in expressing everything and anything in blue and white: from a Last Judgment to a naval battle. For many months I lived a blue passion: everything became blue: the castel at Vulci, birds, olive trees.
This was a particularly happy period of my life.

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Meandri

MEANDRI sono le stradine, i vicoli, gli anfratti che la mente percorre durante le varie stagioni della vita. Su di essi sono impresse immagini, visioni, sensazioni che abbiamo provato nel tempo. Talvolta sono il vissuto reale, coase dove abbiamo vissuto, città e paesi in cui siamo stati a lungo o che abbiamo solo visitato, persone, luoghi o paesaffi che ci hanno in qualche modo colpito; ma possono anche essere segni astratto o simbolici che fanno parte della nostra vita interiore, con temi ricorrenti che a volte ci inseguono come ossessioni.

Ognuno ha i propri MEANDRI, che però rimangono spesso ben chiusi dentro di noi perché non sempre riusciamo a trovare un modo per trasmetterli ad altri. Qualche volta invece forme di espressione come la pittura possono servire da veicolo verso la comunicazione.

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Meanderings

MEANDERINGS are winding paths that our minds traverse throughout our entire lives. They bear the imprint of the various images, visions and sensations that make up our daily perceptions. Sometimes they reflect actual life: houses we have lived in, cities or countries we have fleetingly visited, people or places that have struck our imagination.

MEANDERINGS are also abstract signs, part of our inner life: recurrent themes that obsess us. They belong to Everyman/Everywoman, although they often remain sealed within us because we are unable to transmit them to others. Yet, at times when we are in a state of grace, a form of expression lie, for instance, painting becomes a vehicle for communication.

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