Biografia di Giselle Pons

Lo studio di Helene Pons nel 1938

Giselle Pons è nata a New York, da madre Armena di Tiblisi e da padre francese nato però a Mosca. La sua infanzia è stata profondamente influenzata dal teatro e dall’arte. Suo padre George Pons aveva infatti lavorato al Teatro d’Arte di Mosca come primo aiuto di Constantin Stanislavsky, sino a quando Stalin non scacciò tutti i cittadini francesi dalla nascente Unione Sovietica. Suo zio paterno, Edouard, che aveva invece assunto la cittadinanza russa, morì in un Gulag a Komi, nel circolo polare artico.

Fuggita dalla guerra civile, la madre di Giselle Pons, Hélène Wermicheff Pons, conobbe George, padre di Giselle Pons, a Parigi, quando stava per partire per una tournée in Inghilterra e poi in America, con la compagnia teatrale di “émigrés” russi, La Chauve Souris. I due si sposarono a Londra ed arrivarono a New York nel 1922, ove la compagnia ebbe un clamoroso successo. Quando, dopo tre anni, la compagnia decise di partire per il Sud America, George e Hélène rimasero a New York, ove iniziarono una fortunata carriera di costumisti.

Giselle Pons è cresciuta in un ambiente costantemente dedito al teatro e all’arte. Non vi era mai un momento di ozio: già a tre anni aveva il compito di raccogliere le spille per terra nello Studio con una calamita. L’ambiente di casa era fortemente europeo: George le proibiva di parlare inglese, imponendole il francese, dicendo: “L’anglais est une langue batarde: elle ne sert à rien!”.

D’altronde, a quell’epoca, era il francese ad essere la lingua della cultura e della diplomazia, essendosi affermato a livello internazionale sin dal secolo dei Lumi, ma Giselle aveva una pronuncia inadeguata e fu mandata a studiare dizione teatrale con un’attrice Shakespeariana.

Hélène voleva che la figlia fosse esposta ad ogni forma di arte: musica – studiava pianoforte dall’età di cinque anni, storia dell’arte – ogni domenica visita ai molti musei di New York, teatro – assisteva agli spettacoli, ai balletti, a tutte le opere al Metropolitan in cui i genitori avevano fatto i costumi.

Finito il liceo, Giselle Pons si trasferì a Roma, ove conobbe il suo futuro marito, Fausto Marziale. I due si sposarono ed ebbero quattro figli. Giselle Pons aveva iniziato a dipingere nel 1984, dopo essere andata nello Sri Lanka, ma fu probabilmente la morte del primogenito, lo scultore e pittore Alessandro Marziale, a spronarla a dedicarsi intensamente alla pittura. Dipinse assiduamente sino agli anni ’90, quando la famiglia si trasferì nella campagna di Canino, nell’Alto Lazio, ove iniziò anche ad insegnare inglese. Gradualmente l’insegnamento prese il sopravvento sulla pittura ma, in questa estate 2015, durante la pausa estiva delle scuole, Giselle ha ricominciato a dipingere seguendo due filoni: da una parte ha ripreso la sua ‘ossessione minoica’, dall’altra è stata fortemente ispirata dagli straordinari oliveti che in quella campagna la circondano.